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I quadrati magici giunsero in Europa relativamente tardi. Manuel Moschopulos (circa 1265 – 1316) fu tra i primi a farli conoscere in Europa e tra i primi ad approfondire l’argomento fu il matematico Cornelio Agrippa (1486 – 1535), il quale scrisse che i quadrati magici sono "tavole sacre dei pianeti e dotate di grandi virtù, poiché rappresentano la ragione divina, o forma dei numeri celesti”. Molti quadrati magici si supponevano dotati di virtù magiche particolari, e incisi su piastrine d’argento o d’oro, venivano consigliati come cura per ogni malanno, dalla peste al mal d’amore.
Uno dei più famosi è sicuramente il quadrato magico che compare nell’incisione di Dürer, Melancolia I.
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